mercoledì 9 maggio 2012

Recensione n.2: "La Metà Oscura" di Stephen King.

Titolo Originale: "The Dark Half"

Prima edizione italiana: 1989

Pagine: 412

Introduzione

Faccio una piccola premessa: King è il mio autore preferito, suo è stato il primo libro horror che ho letto (It) e al momento ho letto più libri suoi che di qualsiasi altro autore, quindi non stupitevi se vedrete comparire spesso il suo nome nelle recensioni!
Bene, ora parliamo del libro: pubblicato nel 1989, fa parte di una serie di romanzi (gli altri sono: "La zona morta", "Cujo" e "Cose preziose", più altri racconti) ambientati a Castle Rock, cittadina immaginaria del Maine.
La cosa più particolare del libro è la sua genesi; dovete sapere che King, per un certo periodo, ha scritto con lo pseudonimo di Richard Bachman, con cui ha pubblicato romanzi molto più crudi e violenti del solito.
Per un po' l' identità segreta resse, ma un suo fan, un commesso di una libreria di Washington, tale Steve Brown, venne a conoscenza della vera identità di Bachman tramite una serie di documenti e scrisse subito una lettera a King, che decise quindi di rendere pubblica la vicenda e di far morire Bachman di "Cancro dello pseudonimo".
Noterete sicuramente le evidenti analogie tra questa storia e la trama del libro, quindi possiamo tutti ringraziare Brown per aver contribuito alla nascita di questo bellissimo libro.

Trama  

 ATTENZIONE contiene SPOILER
Il protagonista di questa storia è Thad Beumont, scrittore e insegnante universitario. A undici anni venne operato al cervello, a causa di quello che si credeva fosse un tumore, che gli causava dei violenti mal di testa preceduti da rumori di versi di piccioni nella sua testa, ma, una volta in sala operatoria, scoprirono che erano delle "parti" del fratello gemello, che aveva "assorbito" mentre era nell'utero e che avevano misteriosamente iniziato a ricrescere. I suoi romanzi divennero mediamente famosi, ma non gli permettevano ancora di vivere scrivendo, decise quindi di scrivere altri libri, più violenti rispetto ai suoi soliti standard, con lo pseudonimo di George Stark; questi riescono a vendere moltissime copie e potrebbero permettergli di vivere scrivendo. Tuttavia, un tale di nome Frederick Clawson scopre la sua doppia identità e prova a ricattarlo;
Thad decide allora di rivelare l'intera verità, concedendo un' intervista alla rivista "People", con tanto di foto del funerale di Stark, compresa la lapide con il seguente epitaffio: "Un tipo poco raccomandabile".
Poco tempo dopo l'intervista (e il funerale) , le persone legate alla vicenda vengono brutalmente uccise (l'intervistatore, la fotografa, Clawson etc.)e, dato che la prima persona uccisa viveva a Castle Rock, lo sceriffo locale, Alan Pangborn, fa visita a Thad, con l'intenzione di arrestarlo, dato che le impronte digitali rinvenute nei luoghi dei delitti coincidono alla perfezione con le sue, ma è costretto a desistere, poichè gli alibi dello scrittore sono inattaccabili.
Con il passare del tempo Thad comincia ad accorgersi che ha una sorta di legame mentale con l'assassino ed è sempre più convinto che si tratti effettivamente George Stark, in cerca di vendetta per il suo fittizio omicidio, ma, ovviamente, lo sceriffo non gli crede e cerca di convincersi che l'omicida sia un fan di Stark che cerca di emulare un personaggio dei suoi romanzi.
Si scopre così che l'obbiettivo di Stark è quello di costringere Thad a scrivere un altro libro (poichè lui da solo non riesce), dato che il suo corpo si sta decomponendo e solo la scrittura può salvarlo; rapisce così la moglie e i figli di Thad e li porta alla loro casa a Castle Rock (casa che i Beaumont usavano come residenza estiva); Thad, è convinto di sapere come sconfiggerlo, lo raggiunge e i due iniziano una sorta di duello mentale per la supremazia (poichè due anime non possono convivere nello stesso corpo).
Stark però non sa che Thad ha un temporaneo potere sui fantomatici piccioni, definiti da un suo collega di università psicopompi (ovvero coloro i quali hanno il compito di trasportare le anime dei defunti), e riesce a fargli portare via Stark, uccidendolo definitivamente.

Considerazioni

 La narrazione è ai soliti livelli di King (altissimi a mio parere), non cala mai e nel finale si ha un crescendo di tensione fantastico; non mancano le scene gore, come quelle dei delitti e il finale, in cui Stark viene sbranato vivo dai piccioni.
Molti accusano King di essere fin troppo prolisso e descrittivo, ma non ho mai riscontrato tale difetto in nessuno dei suoi libri, e questo non fa eccezione; anzi, spesso la sua prosa, tramite descrizioni di luoghi e situazioni, aiuta di più a immedesimarsi nelle atmosfere del romanzo.
Di certo "La metà oscura" non è tra i libri più conosciuti di King, ma, anche se non siamo ai livelli di "It" o "Carrie", è un romanzo godibilissimo, che consiglio sia a chi si avvicina per la prima volta a questo autore sia a chi conosce già questo autore.
Come quasi tutte le altre opere del Re, anche questa ha una trasposizione cinematografica, dal titolo omonimo, girata da George A. Romero (conosciuto in particolare per "La Notte dei Morti Viventi"), ma, nonostante Romero sia il mio regista preferito, non l'ho ancora visto, quindi non posso dare un giudizio.

Voto Finale: 8/10

Nessun commento:

Posta un commento