domenica 5 agosto 2012

Recensione n.7: "Dellamorte Dellamore" di Tiziano Sclavi.



Titolo originale: "Dellamorte Dellamore"

Prima edizione italiana: 1991

Pagine: 169

Introduzione

Ancora una volta ci troviamo davanti un piccolo libro, ma che ha una grandissima importanza; con questo libro Sclavi da vita al prototipo del personaggio che noi tutti conosciamo come Dylan Dog!
Francesco Dellamorte è infatti il proto-Dylan, più nell'aspetto (modellato su Rupert Everett) che nel carattere e sicuramente ve ne accorgerete dalle splendide tavole di Angelo Stano presenti nel libro.
Sono molto combattuto su questa recensione, poichè se da una parte la storia è meravigliosa e il personaggio è molto carismatico, non è esente da alcuni difetti, di cui vi parlerò in seguito.

Trama

ATTENZIONE contiene SPOILER
Francesco Dellamorte è il custode del cimitero di Buffalora, insieme al suo assistente Gnaghi. Tuttavia questo cimitero è molto particolare: quasi tutti i morti che vi vengono sepolti ritornano in vita entro 7 giorni dalla dipartita e l'unico modo per eliminarli e una pallottola piantata nel cranio.
Francesco ormai non si stupisce più, si limita a fare il suo lavoro e a montare un modellino di teschio che si illumina al buio (vi ricorda niente?).
Seguiremo quindi le avventure dei due compagni, fino a un finale stravagante e onirico, di cui non vi dirò nulla.

Considerazioni

La scrittura di Sclavi è piuttosto atipica, non è facile abituarcisi, infatti è forse questo il maggiore difetto del libro, ma viene altamente compensato da tutto il resto, a partire dai due protagonisti: infatti Francesco e Gnaghi sono due personaggi particolarissimi, che subito riescono a imprimersi nella mente del lettore, che li prende immediatamente in simpatia. La storia Scorre molto velocemente, e probabilmente vi ritroverete ad aver finito il libro in meno di mezza giornata, a causa delle poche pagine.
Consiglio quindi di non fermarsi subito a causa di una scrittura che magari potrebbe risultarvi un po' ostica, ma andate avanti e verrete ampiamente ripagati.
Purtroppo non è molto facile reperirlo, dovrete puntare sui vari siti, ma vi costerà un po', visto che ci sono poche edizioni e tutte vecchie, se siete fortunati potrete cavarvela anche con 15 euro, altrimenti anche molto di più.
Altro consiglio è quello di recuperare il film, risalente al 1994, per la regia di Michele Soavi, uno dei film italiani più belli che abbia mai visto, anche se nel finale si discosta dal libro.

Voto finale: 7/10

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